Carissima scuola
“Carissima Scuola,
ho pensato di scrivere una lettera proprio a lei, perché mi è molto cara e sono stato preoccupato tanto per lei. Mi è mancata molto in questi mesi. Ci porta tutti nel cuore, piccoli e grandi. Lei è una signora sempre giovane e ha la sapienza dei vecchi. Non si stanca mai! È bellissima, sempre piena di sorprese e di cose nuove. Con lei tutti si sentono a casa, anche chi ha più difficoltà degli altri, chi viene da lontano e qualche volta è visto male e con disprezzo. Lei accoglie tutti e ha speranza per ogni persona. Riesce a scoprire le capacità nascoste in ognuno. Ho molto rispetto per lei. Siccome a scuola mi sento a casa se posso, le do del tu!
Vorrei dirti, cara amica, che ci tengo tanto a te! Sento, infatti, che dobbiamo tutti trattarti bene, non da estranei. Certo, sei piena di risorse ma so che se qualcuno ti fa del male soffri molto, perché vivi per tutti quelli che accogli. Tu hai riguardo per tutti. Sei piena di vita e aiuti ciascuno a vivere bene, a rispettarsi, a conoscersi, a costruire la casa comune dove viviamo. Quanto sei importante! Per questo ti voglio proprio dire all’inizio di questo nuovo anno: grazie. E grazie anche a tutti quelli che ti amano e ti “fanno bella” con il loro impegno e con il loro lavoro, che si spendono per te.
Che situazione difficile abbiamo vissuto e stiamo affrontando! Chi lo avrebbe mai immaginato! Quante abitudini ha fatto cambiare a tutti! E anche quante cose vere abbiamo imparato! Dobbiamo ancora stare attenti, avere pazienza e prudenza (sono due virtù che spesso abbiamo considerato poco ma che sono così importanti!) e rispettare le regole per non mettere in pericolo nessuno.
Qualcuno i primi giorni in cui è dovuto restare a casa perché c’era la pandemia era molto contento: sembrava una vacanza che durava di più. In realtà dispiace non poterti vedere di persona. Chissà che fatica hanno fatto i maestri e i professori che hanno fatto sentire a scuola tutti i ragazzi anche se erano a casa. Insomma: lontani ma vicini.
Nei giorni della pandemia ho visto come si fa presto a stare male. Vorrei ricordare chi ha sofferto e non voglio che nessuno sia più portato via dalla sua casa e dalla sua famiglia, come è successo a certi nonni che non sono più tornati e che non hanno nemmeno potuto salutare i loro cari. Che tristezza mi fa ripensarci!
Più il presente è incerto più dobbiamo guardare al futuro e non perdere tempo con quello che ci fa male! Come la droga che rende le persone schiave e non più padrone di sé. Come trattare male e senza rispetto le persone. Come prendere in giro e non chiedere scusa. E come alzare le mani! Tu ci insegni a usare la testa, a conoscere i problemi, a capirli, a ragionare e a rispettare chiunque.
Con te si prepara il futuro e il futuro inizia oggi! Il virus sembra rendere tutto brutto e pericoloso. Tu, invece, ci insegni a conoscere il mondo e a renderlo migliore. Tutti possiamo fare qualcosa. Voglio che sia un futuro bello: per navigare i marinai guardano la stella polare e così trovano il porto dove devono arrivare. Io sono sicuro che tutti troveranno nelle tue aule la stella che li aiuterà a navigare. Il mondo ha bisogno di uomini che si preparano per aiutare gli altri nel mestiere che faranno, che cercheranno di farlo bene, qualunque esso sia. E tutti, tutti, i mestieri sono importanti e belli quando servono a vivere meglio insieme.
Sento che oggi siamo più forti perché l’esperienza degli ultimi mesi ci ha fatto capire che la vita è fragile ma è sempre bellissima. Io vorrei che nello zaino di tutti vi sia tanta volontà e tanta speranza e so che tu ce le farai crescere dentro.
Chiedo a Dio di benedirti. Sì, sei benedetta, perché cerchi sempre il bene di ognuno e sai che ce ne è un pezzo in ognuno. Dio ti benedice perché Lui vuole che l’Uomo sia davvero uomo ed ha mandato Gesù per insegnarci la materia più importante di tutte e che ci fa grandi per davvero: amare. Sei benedetta scuola. Grazie! E spero di venirti presto a trovare perché abbiamo tante cose da dirci. Ci vediamo lunedì!
Con tutta la mia amicizia,
+ Matteo”